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Zucchero
Lo zucchero di
canna era conosciuto sia dai greci che dai romani. Pare che la canna da zucchero sia originaria dell'India, tanto che anticamente lo zucchero era
chiamato « sale indiano ». II nome
botanico della canna è Saccharum narum. Venezia, punto d'imbarco delle truppe crociate,
riscoprì per prima la dolce polvere
sulle coste del Mediterraneo orientale e
divenne anzi « la porta europea dello zucchero ». Nel 1506 la canna da zucchero venne piantata a S.
Domingo e di là si diffuse in tutta l'America centrale. Lo
zucchero, estratto esclusivamente dalla canna, si vendeva dallo speziale, sotto forma di pani conici che
dovevano essere via via grattugiati al momento dell'uso. Nel
1747, il chimico tedesco Margraf scoprì che anche la barbabietola conteneva una certa percentuale di
zucchero e trovò il modo di estrarlo.
Nacque così il dualismo canna-barbabietola. Un
tempo si è anche detto che lo zucchero di canna addolciva più di quello di barbabietola. Il che è falso
perché i due prodotti sono chimicamente identici. La produzione dello zucchero di
barbabietola, favorito da Napoleone
quando l'embargo organizzato da tutta l'Europa contro la Francia la privò di quello di canna, aumentò la diffusione dello zucchero ora ricavato con prodotti
europei coltivabili in climi temperati
e non più ingrediente preziosissimo.
Al giorno d'oggi perciò l'Europa consuma specialmente lo zucchero di
barbabietola, ma gli intenditori preferiscono
quello di canna perché l'estrazione sembra più semplice, senza gli interventi chimici richiesti dalla
lavorazione della barbabietola. Lo
zucchero di canna viene quindi considerato più naturale e più puro. Lo zucchero che si trova in
commercio è sia zucchero di barbabietola in polvere cristallina che in zollette. C'è poi il cosiddetto zucchero al
« velo », ridotto in polvere impalpabile e talvolta « vanigliato » con
l'aggiunta di vanillina, e lo « zucchero candito » ottenuto dalla cristallizzazione di uno sciroppo al
37%, di colore candido o paglierino: i
cristallini saranno più o meno voluminosi
a seconda dei tempi e delle temperature di cristallizzazione. Un
tempo si usava per la preparazione di certo zucchero filato popolaresco (il « tiramolla » delle sagre
italiane sino ad una trentina di anni
addietro) lo zucchero bruno, non raffinato,
così come per certi dolcetti si usava la melassa fluida, uno degli
ultimi stadi di preparazione dello zucchero. La melassa dello
zucchero di canna e lo zucchero di canna non completamente raffinato hanno un lieve e gradevole odore di Rum, che manca completamente agli analoghi
prodotti ricavati dallo zucchero di barbabietola, identificabili per un loro intenso sapore amarognolo che oggigiorno
nessuno sembra più gradire. A volte
si acquistano erroneamente, come zucchero di canna biondo, degli
zuccheri ricavati dalla frutta. identificabili per un aroma lievemente acidulo. Non si può distinguere sicuramente lo
zucchero raffinato di canna da quello
di barbabietola. Per garantirsi che lo zucchero sia veramente di canna si dovrà constatare nel contenitore quale sia la sua origine. Gli zuccheri
originari dell'Australia e quelli del Sud-Africa di solito sono di
canna.
Valori nutrizionali
Lo zucchero, che appartiene alla classe degli idrati di carbonio, ha un alto potere calorico ed è, insieme all'alcol, il solo alimento che bruci nel nostro organismo senza lasciare scorie.100 grammi di zucchero ci forniscono 389 calorie. Per il suo alto contenuto calorico e per la sua facilità di assimilazione lo zucchero è uno dei componenti fondamentali della normale alimentazione, in particolare quando il nostro fisico ha necessità di un subitaneo sostentamento. Anche la frutta contiene una notevole quantità di zucchero, perciò il suo succo è sempre un fornitore ideale di idrati di carbonio.
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